Nel panorama musicale italiano, poche figure si sono distinte per la loro originalità e capacità di creare un impatto duraturo come Fabri Fibra. La sua storia, un viaggio tumultuoso attraverso le strade del rap italiano, è ora raccontata nella nuova biografia intitolata “Tutti vogliono un fenomeno, la storia di Fabri Fibra”, scritta da Michele Monina e pubblicata da Il Castello, marchio di Chinaski Edizioni.
Monina, conterraneo di Fibra, dà inizio al volume con un’analisi geo-antropologica che getta le basi per comprendere appieno la fenomenologia di questo artista. Attraverso uno stile colloquiale e diretto, Monina ci conduce in un viaggio nelle città di Senigallia, Ancona e le Marche, dove Fibra ha trovato le sue radici e si è trasformato in una delle personalità più controverse del panorama musicale nazionale.
La provincia e l’incitamento a fare rap dopo un concerto degli Assalti Frontali nel lontano 1992 (“Le parole di Militant A arrivano in faccia a Fabrizio come un pugno. Da questo momento comincia ad appuntare su quaderni e diari le sue prime rime sgangherate”) sono solo alcuni degli elementi che hanno contribuito a plasmare il talento di Fibra. Dopo aver fatto parte del gruppo Uomini di Mare e aver ricevuto il supporto di Neffa (“Lui mi ha impostato la metrica, mi ha spiegato che dovevo lavorare più sulle parole lunghe che sulle brevi”), Fibra ha fatto il suo debutto solista nel 2002 con l’album “Turbe Giovanili”.
Abbandonando gli impieghi come ragioniere e operario, Fibra ha abbracciato la sua vocazione artistica e si è affermato come l’artista completo che ha saputo trovare una via italiana nel rap. La sua carriera è caratterizzata da paradossi e da un cinismo spietato, sia nel suo comportamento che nella sua scrittura. Monina mette in luce i suoi controsensi, che a volte manifestano una personalità eccentrica e altre volte sono frutto di compromessi discografici e comunicativi.
I capitoli del libro analizzano in modo cronologico la discografia di Fibra, dai primi passi con demo e mixtape al successo di massa del 2006 con l’album “Tradimento”, fino all’ultimo lavoro del 2022 intitolato “Caos”. Oltre all’analisi meticolosa delle sue rime e degli avvenimenti più significativi della sua storia, Monina ci offre approfondimenti e aneddoti interessanti. Dal rapporto con il fratello Nesli alla sua manager Paola Zukar, dalle accuse di omofobia alle controversie legali con il Presidente del Tribunale dei Minori di Milano e persino un processo contro Valerio Scanu, nulla viene tralasciato.
Tra decine di dissing inviati e ricevuti (Tormento, Vacca, Fedez, Miss Simpatia, Grido… solo per citarne alcuni), Monina dipinge un ritratto appassionato del protagonista, sottolineando con chiaroscuri il sottile confine tra Fabri Fibra e Fabrizio Tarducci.
Ma la biografia di Fabri Fibra va oltre la sua figura singolare. Essa offre anche uno sguardo privilegiato sullo showbiz italiano nel suo complesso, mettendo a confronto la scena del rap nazionale con la storia della cultura Hip-Hop internazionale. È uno spaccato avvincente di un mondo in continua evoluzione, in cui Fibra si è guadagnato un posto di rilievo.
“Tutti vogliono un fenomeno, la storia di Fabri Fibra” è un’opera che si distingue per la sua capacità di analizzare in modo accurato e coinvolgente la vita e la carriera di uno dei più grandi artisti del panorama musicale italiano. Michele Monina, attraverso uno stile narrativo incisivo e avvincente, ci trasporta nel mondo di Fabri Fibra, offrendo una prospettiva unica sulla sua fenomenologia artistica.
Questa biografia si rivela indispensabile per tutti gli appassionati di musica e per coloro che sono interessati a comprendere il profondo impatto culturale che Fabri Fibra ha avuto sulla scena musicale italiana. Attraverso le parole di Monina, il lettore viene coinvolto in un viaggio emozionante, in cui la musica, le parole e la personalità di Fibra si fondono per creare un’esperienza unica.
