È uscito “Sono fatto così”il nuovo album di Nyco Ferrari, disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale a partire dal 9 giugno, l’album è distribuito da Sony Music Italy.
Con i singoli “Bembada” e “Vada come vada” a fare da apripista, Nyco Ferrari si presenta al pubblico con un lavoro discografico che mostra la sua anima più autentica. Il titolo stesso dell’album, “Sono fatto così”, trasmette un messaggio di autoconsapevolezza e di accettazione di sé. Nyco è determinato a liberarsi delle paure e dei giudizi altrui, abbracciando le sue contraddizioni e aprendosi alla possibilità di commettere errori. Questo album rappresenta un viaggio di scoperta e un invito a infrangere i tabù, celebrando la vita senza timori.



L’album si distingue nettamente dalle produzioni precedenti di Nyco, rappresentando una svolta sonora e un’innovazione senza precedenti. Unisce sapientemente le radici acustiche dell’artista con la potenza travolgente dell’elettronica da club. La parola d’ordine che permea l’intera opera è “schiettezza”: un manifesto di sincerità e di scelte radicali, sia nella produzione che nella scrittura dei brani. È un grido liberatorio, un invito ad accettare i propri difetti, a superare i propri limiti o a imparare a conviverci.
“All’improvviso, mi sono accorto di non aver mai davvero rivelato chi fossi io nelle mie canzoni. Con enorme arroganza ho sempre cercato di portare un messaggio, dare un insegnamento, non accorgendomi di quanto fosse un’enorme cazzata” confessa Nyco Ferrari. “Son fatto così” è la prima canzone scritta davvero per presentare la persona che c’è dietro la mia musica. In 17 anni di canzoni, non l’avevo mai fatto. Ed è estremamente liberatorio. Tutta la musica qui dentro è vita. È pulsazione. È vibrazione. È voce di petto. È grido. È ululato. È presa di coscienza. È ammissione di libertà”, continua con fervore l’artista.
Nyco Ferrari, con il suo album debutto “Sono fatto così”, apre la porta alle sue emozioni e alla sua essenza più profonda. Con un sound unico e un messaggio autentico, si fa notare nel panorama musicale e dimostra di essere un artista da tenere d’occhio.
Il Track by Track di “Sono fatto così” il nuovo album du Nyco Ferrari
In esclusiva per HipHopStarzTour.com, Nyco Ferrari ha condiviso con noi un’approfondita analisi di ogni brano presente nell’album “Sono fatto così”. Attraverso un track-by-track, l’artista ha spiegato le ispirazioni e le emozioni che si celano dietro ogni singola traccia. Questa immersiva esperienza offre al pubblico l’opportunità di comprendere appieno la profondità e la ricchezza di ogni brano, aprendo una finestra sulla mente creativa di Nyco Ferrari. Un’occasione unica per scoprire i retroscena e i dettagli che rendono “Sono fatto così” un’opera musicale autentica e coinvolgente.
“Sono fatto così”
È il brano che dà nome all’album e ne dà il significato generale. È uno spogliarello in versi in cui per la prima volta mi racconto all’ascoltatore. È un grido di libertà, una dichiarazione di guerra, un bivio: stai con me o contro di me.
“La verità”
È una canzone d’amore. Ma un amore birichino, un amore vero, in cui il romanticismo lascia il posto all’ironia, il liricismo viene scalzato dal realismo dei mille difetti che mi caratterizzano nella relazione, rivelati nell’ammissione di una sola verità: che sono un grande, grandissimo coglione.
“Lecca Lecca“
È decisamente il brano più intimo, non solo dell’album, ma di tutta la mia produzione fino ad oggi. Ho sempre detestato l’idea di sfruttare il solito argomento dell’orientamento sessuale per cercare di portare ascoltatori alla mia musica. Ma questo mi ha anche spesso impedito di parlare di una parte importante della mia vita. In Lecca lecca ho ripercorso quello che ha significato dover nascondere per anni i miei sentimenti, il senso di inadeguatezza, e infine la rivincita, il coraggio di amare, dichiarare il mio amore, nonché la fortuna di aver trovato una persona che mi desse la forza di tirare sempre su la schiena.
“Vaffan“
È un grande vaffan a tutti quelli che ci fanno credere che seguire il nostro istinto sia un errore. Nel testo ripenso a quante illusioni e delusioni abbia vissuto nella musica, ma anche a quanta esperienza accumulata e a quante belle persone abbia conosciuto lungo questo percorso che nel tempo è diventato una missione di vita.
“Hey“
È un altro pezzo che da tempo tanti amici e sostenitori della mia musica mi chiedevano di sentire registrata. Era lì in una cartella dropbox da tre anni senza aver trovato ancora una quadra, e alla fine ho deciso di riaprire il progetto assieme a Jiz per rimetterci mano. È la storia divertente e straziante di una cotta brutalmente friendzonata sul nascere con il drop più iconico che possa suonare un sax tenore in growl.
“Vada come vada“
È il brano più urbano e notturno che ci sia nell’album. Al contempo racchiude tutta la leggerezza e una gran voglia di lasciar correre, che tanto poi le cose vanno come devono andare. Nella rarefazione di basso e beat l’energia spinge e vuole portarti fuori casa, alla ricerca disperata di un club per ballare, e, ovvio, dimenticare i problemi.
“Girasoli“
È una presa bene. Anzi è LA presabene dell’album. È il pezzo che va ascoltato su una cabrio sul lungomare con i capelli all’aria, una wanna be a Miami che ti faccia sentire su una cadillac anche se guidi una fiat punto.
“Bembada”
Nasce come un mantra mistico dal vago sapore tribale. È una voce che ti spinge a ricordarti chi sei e ad ascoltare il tuo corpo, il ritmo, e a ballare liberandoti di tutto.
“Tapim tapum“
È la riedizione del mio primissimo singolo pubblicato con l’etichetta Golpe, ma in versione francese, il che conferisce al pezzo tutta un’altra energia, un’energia che è esattamente in linea con il flow dell’intero album. Senza contare che il brano era nato proprio in francese, quando ero appena tornato da anni a Parigi, e volevo ridare giustizia alla sua origine, nonché mostrare un lato importante della mia personalità, formatasi in parte nei bar e con i personaggi assurdi che popolano le notti parigine.
“Un uomo“
È una canzone vecchissima che finalmente può farsi ascoltare. Sono felicissimo di aver avuto la malsana idea di inserirla nell’album come una bonus track. Mi son detto: “massì dai ce la butto dentro all’ultimo con un chitarra e voce senza pretese”. Invece trovo che sia uno dei pezzi che si esprime con maggior intensità di tutto l’album, proprio perché senza riporvi alcuna aspettativa di stupire l’ascoltatore con mirabolanti effetti di produzione, ho pensato solo al peso delle parole e alla cura della voce. Nel finale c’è il falsetto più acuto che abbia mai registrato in vita mia.