Subcult. è il nome della joint-venture tra il producer e beatmaker Ni_so e il rapper Avex. Due profili complementari, due binari che s’incontrano in uno dei crocevia più prolifici della cultura underground italiana: Bologna. Qui prende forma il progetto: Avex e Ni_so, una commistione – tra l’Etiopia e la costa adriatica pesarese – di persone, personalità e stili. Ad Avex e Ni_so basta poco perché scocchi la scintilla: il flow, l’Hip Hop d’oltreoceano, influenze soul e R&B e la voglia di esplorare nuovi orizzonti sonori. Così, il 25 febbraio, il loro EP d’esordio autoprodotto: Subcult..



Ciao ragazzi, grazie per esserci a HHST!
Subcult. è il vostro EP d’esordio ma vorrei fare con voi un passo indietro. Prima di Subcult. cosa c’era? Da quanto tempo vi conoscete e da quanto volevate collaborare?
Ci siamo conosciuti a fine 2020 grazie ad un amico in comune che ha pensato bene di metterci in contatto. Stavamo entrambi lavorando su nostri progetti ma eravamo anche alla ricerca di collaborazioni nuove, che ci permettessero di suonare esattamente quello che ci piaceva. Ci siamo trovati nel posto giusto al momento giusto e dal primo drink é bastato pochissimo per andare in studio a registrare le prime tracce.
Com’è nato Subcult.? Vi va di raccontarci il processo creativo con cui avete creato l’EP?
Alcune tracce erano già presenti in versione strumentale in una cartella di beats che Ni_so aveva messo su nei mesi precedenti. Avex ha ‘rovistato’ tra un beat e l’altro e in breve abbiamo trovato quelli che più ci convincevano. Altre tracce invece sono state prodotte sul momento, seguendo un tipo di flusso più spontaneo, perché giustamente quando ti trovi in studio a lavorare su materiale da zero, non sempre sei sicuro di dove andrai a finire.



Ogni traccia ha tantissimo studio. Non lasciate libero nemmeno un dettaglio da reference di musiche e culture di svariati generi e vibes. Poi il flow che si discosta un po’ dal ritmo serrato e “secco” del rap italiano e ci porta un po’ oltreoceano ma con riferimenti ben chiari alla Golden Are nostrana. Quanto c’è delle vostre culture e influenze in Subcult?
Moltissimo. Diciamo che questo EP si avvicina davvero tanto alla nostra idea di hip hop & rap, il che lo rende un lavoro molto genuino. All’interno ci sono tanti elementi e cerchiamo di spaziare in originalità sia dal lato delle strumentali che da quello delle scelte liriche, perché é così che ci piace fare.
Quanto invece delle vostre culture e influenze c’è nella vostra musica?
Sicuramente nei nostri rispettivi percorsi seguiamo strade leggermente diverse che in Subcult., ma il concetto é simile, cerchiamo sempre di mettere l’integrità delle nostre esperienze ed influenze nella nostra musica, che sia in collaborazione, o in solitaria.
Avex, con che scena musicale sei cresciuto in Etiopia? Quali sono i suoni e le inclinazioni del Corno d’Africa? E quanto hai percepito sinergie e differenze arrivato in Italia?
Io in realtà in Etiopia ascoltavo molto più musica americana che quella etiope, sono sempre stato maggiormente attratto e influenzato dal rap più di qualsiasi altro genere in qualsiasi lingua ed è proprio quello che riproduco.
Niso: No Joke Radio, ti va di dirci di più? Con che musica sei cresciuto tu? E come ti sei approcciato al mondo radiofonico? Infine, che feels senti tra la scena rap di oggi e le radio?
No Joke Radio é un progetto nato nel 2018 da un’idea di uno dei miei migliori amici, nonché uno dei migliori dj e collezionisti di dischi che conosco, Davide ‘6grida’ Grigatti, con l’idea di creare un network internazionale di djs, produttori e artisti, promuovendo scene musicali locali e underground, e al contempo rilasciare mixtapes di musica principalmente di matrice black, ma non solo. Io sono subentrato nei primi mesi di vita del progetto come resident dj e collaboratore. Sono cresciuto con tantissimi ascolti diversi, dal rock al blues e rhythm and blues, dall’hip hop al neo soul, al reggae, alla world music, dalla disco alla house… Ho sempre ascoltato praticamente di tutto. Il lavoro in radio è iniziato più per caso che per premeditazione; è partito dal progetto No Joke Radio ed é poi sfociato in una collaborazione tutt’ora attiva con NEU radio, Bologna, dove curo al momento un podcast mensile, Zero Waste. Non ho pensieri specifici legati al rapporto rap italiano/radio, penso sicuramente che le persone attive nel genere possono beneficiare tanto da una presenza attiva in radio, perché é uno strumento che ti permette di creare contenuti di qualità e raggiungere il tuo pubblico in una maniera paradossalmente nuova, o comunque diversa dai social.
Ora Subcult., poi? Avete in mente altri progetti?
Siamo al lavoro su altro materiale, ma non possiamo anticipare troppo..stay tuned!