“Mi Clica” è il nuovo album dei CK Crew, fuori per Time2Rap a partire da martedì 11 gennaio in cd e digitale. La formazione composta dagli MC CrostiCa$h e Frodo nasce nel 2018 con numerosi singoli all’attivo, il mixtape “Fatti di veleno” e l’album “$oldi $porchi”.



“Mi clica” è composto da dieci tracce prodotte da Gonem e Mkg Beats, comprensive delle strumentali intro e outro. Ricca la presenza di ospiti come i DJ Fastcut e Seeall agli scratch, le rime di Santo Trafficante, Tereifer, JGallagher, Quinto e l’insert della cantante Daniela Desideri.
CK Crew affonda le sue radici nella corrente rap italiana Anni ’90 come Articolo 31, Colle Der Fomento, TruceKlan e i più classici rappresentanti della scena internazionale, con un particolare interesse verso il rap latino.
Ciao ragazzi, a caratterizzare il disco è una critica a 360 gradi, non avete di certo peli sulla lingua. Si sente tanto l’influsso della old school, qual è secondo voi la funzione che deve svolgere il vostro genere nel panorama musicale e nei conforti delle nuove generazioni?
Non abbiamo peli sulla lingua proprio perché il messaggio deve arrivare diretto all’ascoltatore in modo che tutti possano capire…l’old school c’è sempre stato anche se, se ne ascolta sempre di meno. Quindi la nostra funzione è quella di riportarlo nella forma più semplice nelle case di chi si sente ribelle, di chi ha problemi quotidiani ma anche a chi semplicemente trova sfogo nella musica.
Il disco si apre e si chiude con due brani strumentali, come mai questa scelta?
Era classico trovare nei dischi Hip-Hop Anni ‘90 intro e outro. E visto che “Mi clica” è stato prodotto da Gonem Beat e Mkg Beats abbiamo deciso di far aprire uno e far chiudere l’altro.
Sono tante le collaborazioni, raccontateci di più spiegando come mai avete voluto coinvolgere questi artisti?
Abbiamo voluto coinvolgere altri artisti perché grazie al confronto e alla collaborazione, c’è la possibilità di scoprire nuovi mondi e nuovi modi di fare Hip-Hop con culture e lingue differenti. Per esempio abbiamo scelto Tereifer perché sin da dopo la prima traccia fatta insieme che si chiama “Patto con il diavolo”, è nato tra noi un rapporto di fratellanza talmente forte da abbattere la distanza. Con lui ci sentiamo tutti i giorni, oltre “Patto con il diavolo” abbiamo altre due tracce insieme: “K.O.” e “Que pasa” e stiamo già progettando un EP insieme. Con JGallagher ci siamo seguiti su Instagram sin dal primo giorno che abbiamo aperto il nostro profilo, siamo sempre stati sorpresi dal suo talento, sia dai freestyle che pubblica su Instagram ma ancora di più dai testi e dai video che si trovano su YouTube. Uno su tutti: “Tyrants 2”, una bellissima canzone. Proprio quando stavamo pensando quali fossero state le collaborazioni che avrebbero fatto parte del disco, leggemmo tra le storie di Jgallagher una domanda di un suo fan che gli chiedeva con chi avrebbe voluto fare un feat lui rispose taggandoci. Anche Quinto ci ha sempre seguito sin dall’inizio, tant’è che la traccia “Posti loschi” ritengo sia una delle mie migliori tracce ed è proprio con lui. Quest’estate, ci siamo anche conosciuti di persona quando è venuto al nostro paese Cantalice e ci siamo esibiti tutti sullo stesso palco, è stata un’esperienza davvero bellissima. Daniela Desideri è parente di Crostica$h, sin da piccoli quando Crosti si recava a Bari per trascorrere le vacanze di Natale dalla famiglia materna, Daniela lo accompagnava nei negozi di dischi facendogli conoscere anche l’Hip-Hop pugliese, scoprendo così artisti come L’amiish D’abbash o Pooglia Tribe. Santo Trafficante è un onore per noi avere una traccia con un grande esponente del rap italiano, infatti la traccia “Donnie Brasco” cascava proprio a pennello con il suo personaggio visto che riprende il suo nome d’arte proprio dal film.
La copertina è davvero particolare, chi l’ha realizzata?
La copertina è stata realizzata da Max “Pedro” Petrongari che esordisce come disegnatore nel 1994 su “Nick Turbine” per le edizioni Fenix, seguono lavori per la Play Press (“Sonny Stern”) e le edizioni Reprise/Ediperiodici, per le quali realizza tascabili per adulti fino al 2003 (Malizia, A Porte Chiuse etc). Le persone raffigurate sono gli stessi che hanno partecipato all’album: Quinto, Daniela Desideri, Gomen Beat, DJ SeAll, Tereifer, Mkg Beats, Santo Trafficante, JGallagher, Frodo e CrostiCa$h.



In “90’s” oggetto di biasimo è la scena attuale, composta da pappagallo senza identità e da figli del perbenismo, è cosi apocalittica la vostra posizione?
Quinto dice: credo di stare totalmente dalla parte opposta dei pappagalli senza identità. Questo è il messaggio che vogliamo mandare con “90’s”. Purtroppo questo sistema ci limita molto e a volte capita che vengano mosse critiche senza sapere quale sia la verità. Io vorrei poter dire ciò che penso senza dare troppa importanza a questo tipo di meccanismo. Mi piace pensare che una qualsiasi critica possa essere costruttiva.
Uno dei brani più intensi è “I pagliacci del mio circo” che racconta la vita della strada e mi ha colpito il verso: “non mi vanto di essere stato un delinquente”. Lo ritenete comunque un messaggio positivo?
Sicuramente è un messaggio positivo da trasmettere ai giovani, anche se al giorno d’oggi siamo circondati da messaggi negativi quindi non so fino a che punto i miei testi possano influenzare i più giovani. D’altra parte molte persone sono costrette a compiere “cattive” azioni per necessità. Come tutti sappiamo di lavoro ce n’è poco, maggiormente adesso con questa pandemia ed è sempre più difficile realizzare i propri sogni. La maggior parte delle persone che conosco hanno smesso di sognare e si sono accontentate di quello che hanno trovato, tutto per arrivare a stento a fine mese e poter pagare le rate dell’auto o l’affitto della casa. E la cosa più brutta di tutta questa storia è che mentre la gente in piena crisi nazionale rischia di morire di fame lo stato aumenta luce, gas ecc., sguinzagliando i loro cani da caccia (polizia, carabinieri ecc..) in modo tale da sopprimere qualsiasi piccola ribellione da parte del popolo. Chi sono i veri delinquenti? Chi ci governa dovrebbe dare il buon esempio, e dovrebbe mandare messaggi positivi.
Muoversi all’interno di una scena variegata e sempre ricca di nuove proposte non è facile, quale pensate possa essere il vostro punto di forza e carattere distintivo?
Ci piace dire la verità, raccontare con sincerità e cuore il nostro vissuto. Non so se sia questo il nostro punto di forza, so solo che non potremmo fare diversamente e non potremmo essere altro. Abbiamo iniziato raccontando tutto quello che succede in una realtà di provincia come il posto in cui abitiamo, e abbiamo trovato appoggio nei ragazzi del paese dove abbiamo trovato il nostro punto di forza, ma non era ancora abbastanza. Siamo andati avanti ed abbiamo iniziato a incentrare i testi spiegando anche quello che succede anche al di fuori dal nostro paese, mettendo nel centro del mirino l’Italia e la Spagna, con “Mi Clica” siamo sbarcati anche il Cile sperando di ottenere un buon riscontro e farlo diventare un unico punto di forza. Un’altra cosa a nostro favore potrebbe essere il fatto che la gente si inizia a stufare della trap, infatti, noi nelle nostre canzoni cerchiamo sempre un punto di interesse che possa unire più ascoltatori con ideologie diverse l’uno dall’altro



Nei vostri brani emerge una certa sofferenza nei confronti dell’autorità e un interesse marcato nei confronti dei problemi della strada da cosa è dettato?
Basta aprire la finestra di casa e notare che qualcosa non va. Non puoi guidare dopo aver fumato una canna, ma è impossibile trovare un mezzo pubblico che ti porti a casa la notte. Non puoi coltivare marjuana in casa ed è sempre più difficile trovare erba in strada e a poco prezzo, ma si può trovare eroina ad ogni angolo della città e a prezzi stracciatissimi. Non credete che qualcosa non vada?