Il ritorno sulla scena dello storico writer e rapper romano co-fondatore del Truceklan
Armando Sciotto, in arte Chicoria, è senza dubbio una delle figure storiche e più emblematiche dell’hip hop italiano. Dopo il suo ultimo album solista, Lettere (2016), il 2021 segna il ritorno del rapper classe 79 con il sequel di Servizio funebre. Le 11 tracce dell’album confermano l’attitudine che contraddistingue Chicoria sin dai tempi del Truceklan: testi espliciti e taglienti, zero compromessi e tanto coraggio nel raccontare episodi di vita personale tutt’altro che piacevoli.





Servizio funebre II è un album completo in cui Chicoria racconta e si racconta, schierandosi senza mezze misure. Viene rappresentato uno spaccato della politica italiana e della società odierna con versi diretti che stimolano l’ascoltatore, senza cadere in facili banalità e qualunquismo del caso.
L’inequivocabile carattere esplicito del progetto lo ritroviamo anche nel racconto delle esperienze di vita che Chicoria ha attraversato, con riferimenti al suo passato in carcere e alla tossicodipendenza.
In questo senso, è doveroso sottolineare come Chicoria sia uno dei pochi ad avere la credibilità per raccontare determinate esperienze, che in questo trasudano di vissuto non romanzato e filtrato.
Per quanto riguarda le produzioni, Servizio funebre II vede il ritorno di Delpha Beat ( presente quasi interamente anche nel prequel) e l’affermarsi del giovane trio dei Devote. In aggiunta alle strofe del rapper romano, da sottolineare gli otto featuring che meglio non potevano interpretare il concept del progetto. La malinconia di Ugo Borghetti, i ritornelli di Franco126 e In arte Gibilterra uniti alle ottime strofe di Poocio Carogna, Brenno Itani, Pablo, Massimo Pericolo e Barracano.
Ottimo album da parte di un artista che da anni si conferma un caposaldo della scena senza scendere mai ai compromessi dettati dalle logiche del mercato.