lunedì, Giugno 5, 2023
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    Rap Pirata presenta “2020” l’EP ufficiale della crew Segnali di fumo

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    La crew Segnali di fumo, a distanza di 8 anni dall’ultimo progetto, pubblica un EP di 5 tracce intitolato 2020, in esclusiva per Rap Pirata Crew.

    La tela raffigurata nella cover è molto semplice, per permettere al contenuto dell’EP di risaltare. Sul retro, troviamo la firma del progetto come una firma d’autore su un quadro. La volontà è quella di non omologarsi alle attuali mode che comprendono vestiario, linguaggio e gestualità, lasciare un messaggio positivo attraverso le proprie canzoni, restando veri ed umili. Sono queste le peculiarità che da sempre caratterizzano i tre rappers sorani, i quali hanno iniziato a muovere i primi passi nell’industria del rap ormai 10 fa e hanno assistito all’evoluzione che il genere ha compiuto nell’ultimo periodo. 

    I Segnali di fumo continueranno ad approcciarsi alla propria musica come hanno sempre fatto, diffidando dalle tendenze effimere che costantemente muovono i fili del rap game.

    2020 si articola all’interno di 5 brani, ognuno dei quali, seppur connesso con il precedente, completamente scardinati tra di loro. A cominciare dalla prima traccia dal titolo Quel mio amico, che ha la vera e propria funzione di intro al progetto, mettendo bene in chiaro ciò che la crew vuole. Ovvero allontanarsi quanto più possibile dell’attuale scena rap. In particolare da coloro che mettono in secondi piano il voler comunicare un vero e proprio messaggio, prediligendo invece la promozione di un’immagine social. 

    In Come te la cavi, seconda traccia, vediamo i Segnali di fumo affiancati da un grande artista della scena italiana: DJ Fastcut. Stavolta il focus è sulle piccole realtà, quelle con meno voce ma che, in un certo senso rispecchiano tutti noi. In 2020 troviamo anche brani introspettivi come Vuoto, che spinge l’ascoltatore verso una ricerca interna; seguito poi da una traccia solista di JB, nella quale il rapper vuole mettersi in gioco in prima persona. Poeta maledetto, è brano che si lega alla prima traccia, Quel mio amico, mettendo in risalto il rifiuto dell’artista verso la società. 

    JB diventa un artista dallo stile di vita provocatorio, pericoloso, asociale o autodistruttivo, che redige testi di una difficile lettura, culminando poi nel tragico, trovando morte ancor prima che al suo genio venga riconosciuto il giusto valore .Infine Campana di vetro, chiude l’EP portandoci a riflettere su tematiche di un certo spessore. Si affrontano temi come l’inquinamento, la deforestazione, il cambiamento climatico e tutto ciò che riguarda il nostro modo di abitare e vivere questo pianeta.