Vigevano, giovedì 13 dicembre 2018.
Credo che chiunque stia leggendo queste righe, abbia ben presente quanta risonanza e consenso stia ricevendo PLAYLIST, l’ultimo disco di Salmo, uscito il 9 novembre. Vero?
Bene, siamo alla data ZERO del tour promozionale, nel palazzetto dello sport di Vigevano, poco fuori Milano. Giungo sul posto alle 20.30, l’ inizio del concerto è dato per le 21:00, ticket alla mano. La coda che mi si presenta all’ingresso, ha tutta l’aria di non volersi lasciar attraversare in NON meno di mezz’ora; bene: così è! Ok, sono dentro, e..la coda fuori è tipo il DOPPIO di quella che mi sono fatto io!!
Vigevano è SOLD OUT, il palazzetto si presenta come una bolgia! Sono in tribuna, il palco alla mia sinistra. Pubblico variegato, per età e look; giovani, meno giovani, famiglie..Maurizio Pisciottu, è pur sempre classe ‘84 all‘anagrafe. Guardo verso il palco: quello che mi si presenta è un enorme rooftop che si snoda su 5 livelli perfettamente allestito in stile urbano (cornicioni, grondaie, cisterne, insegne, ringhiere, mattoni a vista, scale di emergenza), il tutto decorato da tags e throw ups firmate da storiche crew milanesi Lords Of Vetra e VMD.



A sovrastare il palco, un mastodontico display, che mostra la skyline di una città realizzata a computer grafica, così da disegnare idealmente l’orizzonte del palco stesso. Bene, sono le 21:30 e il palazzetto sembra finalmente gremito. A guadagno, posso dire di aver avuto il tempo di mangiare un panino di tutto rispetto e scoprire – con mio sommo rammarico! – che in tutti gli stand dell’evento NON viene servito alcool (vedere alla voce birra ANALCOLICA!).. Ok, Succede! (NON la birra!) Accade che SALMO si presenta sul palco in compagnia dell’inseparabile Dj Slait in console e di un agguerrito quartetto di strumentisti (Dade al basso, Jacopo Volpe alla batteria, Marco Azara alla chitarra, Frenetik alle tastiere e seconda chitarra), che prendono posto andandosi a sistemare sui due livelli più alti del palco. Salmo sta sul livello più basso, vicino al pubblico. Apre con “90 Minuti”..Vigevano, risponde bene!!! Il Nostro, che veste un completo giallo con scarpe nere, arringa la folla, da il benvenuto e scandisce a raffica “Mic taser”, “Stai zitto!”, “Ricchi e morti”. E’ l’ennesimo battesimo, e Salmo ci tiene che tutto vada per il meglio.
Lo spettacolo continua e il Nostro sciorina pezzi di grande intensità come “ Giuda ” o di pathos come “ Io sono qui ” e “ Perdonami ”. Sempre nella massima disinvoltura e sostenuto ottimamente dalla band e da Slait. , Ok, c’è empatia, il pubblico risponde bene e Salmo decide di dire qualcosa riguardo a fatti piuttosto spiacevoli accaduti di recente. E’ così che decide di introdurre “Cabriolet ” pezzo che vede la partecipazione al microfono di Sfera Ebbasta – credo che TUTTI sappiamo di cosa sto parlando! Giusto? – Bene, Salmo chiede al pubblico, che venga osservato UN MINUTO DI SILENZIO! Ora? PAUSA Il concerto ad un certo momento si ferma, motivi tecnici; e ci lascia in stand bye per qualche minuto. Per fortuna, ad intrattenere, ci sono sempre i suggestivi spunti del DISPLAY; tra cui slide con grafiche alla Facebook e Instagram recanti scritti coloriti slogan tipo ‘Facebook non è un posto per vecchi’, o, addirittura mandando in onda il riuscitissimo video promozionale di Playlist postato su Pornhub (che tutti conosciamo! Vero?), dando modo alla troupe di andare a compiere quanto necessario per il prossimo ciak! Ho detto ciak? Si, è uno show e Lebonwsky prosegue alternando i classici di HELLVISBACK, a Playlist.



E’ rap, è rock..è di più!! Si prosegue, ed in questo divenire Salmo si cambia di abiti (nel vero senso della parola!) continuando a giocare, col pubblico, con se stesso. Ad un certo punto, sul livello più alto del rooftop, fa la sua comparsa il writer Mind, armato di spray nero, che regala alla festa un throw up realizzato in diretta! Lebon decide che è ancora tempo di ridere ed improvvisa passi e movenze da robot; il pubblico viene chiamato a fare la hola, a mescolarsi, a scambiarsi segni di fratellanza addirittura imbastendo una sorta di anti-pogo, definito ‘wall of love’ e..il TUTTO riesce secondo copione! E’ in questo clima da peace & love che Salmo, travestito da hippy (con tanto di parrucca!) decide che è il momento di andarsi a sistemare alla batteria; esibendosi come strumentista nel pezzo “Tié” di Playlist.
Una gragnola di hit quella Del Lebonwsky che in si esibisce in “PXM” , “Russel Crowe“, “S.A.L.M.O.”, “Parappapà”, “Ora Che fai”, “Hellvisback”, “Disobey” e “Lunedì”. Ok, la prima parte del concerto è sicuramente caratterizzata da una forte timbrica rock, essendo tutto suonato dal vivo.
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Bene, si cambia! Spazio a DJ Slait, che in un crogiuolo fra i generi, orienta il clima del concerto verso un mood più sintetico (progressive?!) con un set che rivisita classici e novità come “Ho paura di uscire” (proposta nella variante radiofonica Salmo Vs Fisher), “A volte esagero”, “Venice beach”, “La prima volta”, “Killer game”, “Non ci resta che l’odio” in un vorticare di luci e flash fotonici stile Chemical Brothers, mentre il Nostro, sputa fuoco in rima e grida grida wheel up alla fine di ogni ritornello. C’è spazio anche per una “Estate di mmerda” mescolata con “ Get yor freak on ” di Missy Elliott & Timbaland; tutto procede alla grande! Irrompono i macheteri Lazza (oggi battezzato Lazzinho!) ed il producer Low Kidd ed ecco che prende forma “ 333 Mob “. ‘sto pezzo ha un difetto..finisce!! (eheh!!).
Le lancette galoppano, viene il momento di “Sparare alla Luna”. Il pezzo comincia ed intravedo delle funi scendere dall’alto, facendo capolino sul palco. Mentre la canzone giunge a conclusione, due acrobati si calano dal soffitto attraverso le funi ed insieme ad altre 4 comparse si posizionano alle spalle di Salmo; mentre il Nostro si inginocchia con le mani dietro la testa. Tutti i figuranti sono ‘armati’ e vestiti da agenti della DEA. Plata o plomo, come vuole la tradizione di NARCOS! Anche per Salmo si fa dura e..BANG-BANG!! Buio sul palco, poi..la sua voce irrompe; “ cazzo mi spari, eh?! ”. Ora tutti sanno il nome, è la volta di 1984, il palazzetto ESPLODE.
Salmo rallenta, ferma e ringrazia. Saluta e introduce quello che è l’ultimo pezzo in scaletta: “Il cielo nella stanza ” . Qui va sottolineata la trasversalità di Salmo, che dopo aver sostenuto TUTTO il live in solitaria al microfono, si concede una performance canora come questa, iniziando il pezzo a cappella e terminandolo con trascinanti vocalizzi, giusto per ribadire che ne ha ancora!!
Tengo a dire in tutto questo, che tutto il live show è stato supportato da un impianto luci estremamente articolato, seguendo di volta in volta il climax della canzone e passando secondo necessità da atmosfere plumbee, a calde, a lisergiche..that‘s the way! La sensazione vivida è che questo live, per budget e portata, abbia credenziali e ambizione di fama ben oltre confine; più di 90 MINUTI (cit.) di show minuziosamente strutturato mettendo d’accordo attualità, stile urbano, e gusto personale. Travalicando generi e confini. Provocando, ridendo beffardo.
Come al cinema: DA VEDERE!
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